giovedì 11 giugno 2009

Strani esperimenti, o di come le ciambelle quasi mai escono col buco


Le ciambelle quasi mai mi escono con il buco, però in un modo o nell'altro si aggiustano e diventano comunque mangiabili. Ieri pomeriggio, presa da un momento di noia mortale, mi sono messa a sfogliare il libro di sua maestà Pierre Hermé 'Mes dessert préférés' comprato a Parigi ormai quasi 2 mesi fa. E' inutile dire quanto io sia irrimediabilmente affascinata da ogni singola pagina di quel libro, lo venero neanche fosse una divinità... e allora mi sono detta 'Rita perchè non provi con le tartellettes passionnément chocolat?' ( pag 125 ), dopotutto erano le 18 in punto e mi dicevo stupidamente che non potevo metterci poi tanto tempo a prepararle! Mai supposizione fu più errata, eppure dovrei avere imparato che la cucina ha i suoi tempi e che la fretta è la peggiore consigliera. Mi sono trovata così in un mare di guai: la ricetta originale delle tartelletes di Hermé prevede che la ganache al cioccolato sia aromatizzata col frutto della passione... sventuratamente alle 18 della sera, nel mio povero piccolo quartiere napoletano, non è che riesco a trovare facilmente il frutto della passione! Così anche qui mi son detta 'Rita, perchè non sostituisci i 75 g di succo di frutto della passione con 75 g di té nero?' Infatti tempo fa, sempre a Parigi acquistai dell'ottimo té nero aromatizzato a non so che, si chiama contes d'orient' e ce l'avevo là nella dispensa a prendere aria. E qui ho peccato: ho fatto questa sostituzione, ho massacrato una ricetta di Hermé, mea culpa... Hanno avuto una nascita sofferta queste tartelletes... variando quell'unico solo ingrediente la ganache è diventata troppo liquida e ho dovuto aggiungere della panna semimontata! Ahimé... ma non è tutto! Vi lascio i dettagli per deliziarvi nella mia miserissima versione...

Ingredienti per la pate sucrée ( pag 239 del libro... )
  • 285 g di burro a temperatura ambiente
  • 150 g di zucchero a velo
  • 50 g di mandorle in polvere
  • 1/2 cucchiaino da caffé di sale
  • 1/4 di bacca di vaniglia ( io ho usato la vanillina sempre perchè il nel mio povero piccolo quartiere le bacche di vaniglia nemmeno sanno che sono... )
  • 2 uova medie a temperatura ambiente, leggermente battute
  • 500 g di farina OO
N.B. queste sono le dosi per ricavare circa 3 fondi di torte di circa 26 cm di diametro. Per le tartellettes è sufficiente 1/3 di questa dose.

Si lavora prima il burro fino ad ottenere una crema e poi si aggiunge lo zucchero a velo, la polvere di mandorle, il sale, la vanillina e le uova, continuando a mescolare. Infine si aggiunge poco alla volta la farina fino ad incorporarla tutta. L'impasto poi va leggermente schiacciato, chiuso nella pellicola alimentare e messo in frigo almeno per 4 ore prima di utilizzarlo. Poi si stende l'impasto, si foderano gli stampini ( lisci o meno che siano - io ne ho usati 6 ) e si cuociono in forno preriscaldato a 170° per circa 15-18 minuti.

Ingredienti ( per la ganache al cioccolato versione misera mia... )( pag. 125 del libro )

  • 180 g di cioccolato fondente tritato finemente
  • 90 g di panna fresca
  • 75 g di té nero ( ovviamente mi riferisco ad acqua + té, mannaggia alle mie iniziative... )
  • 45 g di burro a temperatura ambiente
Si porta a ebollizione la panna, poi la si versa ancora bollente sul cioccolato ( precedentemente posto in una ciotola capiente ). Poi ho aggiunto il té ( un po' zuccherato ) e il burro e ho mescolato... ma mescolando mescolando mi sono accorta che la ganache era trooooooppo liquida! E allora mi sono pentita, tanto pentita di non aver cercato il frutto della passione! Ora devo camminare scalza fino a Parigi in rue Bonaparte 72 ( dove c'ha l'atelier Hermé )! Vabbè comunque per rimediare ho preso un po' di panna semimontata e l'ho incorporata ad un buon 3/4 della ganache. Poi con una sac à poche ho riempito di ganache+panna le tartellettes e ho lasciato colare un po' di ganache versione base sopra. Per cercare di migliorare un attimino l'aspetto di questo mostro partorito in un noioso pomeriggio di giugno, ho fatto delle decorazioni con i fili di caramello.
Tenute in frigo, le tartellettes mi hanno sorpreso: nonostante la nascita complessa e controversa sono mangiabili. Poteva andarmi peggio.


E con la crema rimasta ho fatto dei bicchierini! Almeno questi sono guardabili! ^__^

Comunque giuro, la prossima volta, a costo di andare a fare la spesa a rue de buci, seguirò alla lettera le ricette di sua maestà Hermé!

A presto!




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