sabato 23 gennaio 2010

La zuppetta napoletana ovvero il capitolo III


Sveliamo finalmente l'arcano! La sorpresa dolce made in Naples è la famigerata zuppetta! Mia madre mi racconta spesso che tempo addietro, quando lei era una giovincella (una trentina d'anni fa), le pasticcerie non avevano un vasto assortimento di dolci: c'erano a' sciù (tradotto l'éclair francese), la testa di moro, il babbà, la sfogliatella, ma il top del top era la zuppetta. Non esistevano ancora le crostatine con la frutta fresca, le code d'aragosta, le delizie al limone, insomma tutte quelle cosette che animano i moderni banconi delle pasticcerie partenopee. Di questi tempi la zuppetta, diciamolo, è un po' fuori moda: quando la domenica a fine pasto si porta in tavola il vassoio delle paste, in genere partono gli assalti dei barbari. Unici superstiti di questa fame di zuccheri sono gli sciù e la povera zuppetta. Ma se è davvero così out questa zuppetta, come mai è comparsa nella mia cucina? Tutto merito di Salvatore De Riso e del suo libro 'Dolci in famiglia' nel quale, rivangando con una leggera vena nostalgica tra i classici dell'arte dolciaria casalinga, rispolvera a sorpresa la zuppetta. E allora facciamolo questo grande classico dell'antica pasticceria napoletana e vi assicuro non ve ne pentirete!
Prima di ricapitolare dosi e modalità, ci tengo a precisare una cosa: non mi sono fidata della ricetta di De Riso. Nutro una certa diffidenza per le ricette che trovo sui libri. Preferisco i blog. Poi la sfoglia era fatta con burro e strutto, il pan di spagna prevedeva solo 2 uova... insomma, magari sbaglio, ma in tutta sincerità non me la sono sentita di affidarmi al libro. Così ho preso soltanto lo spunto, e per le ricette degli elementi costitutivi della zuppetta ho fatto affidamento sul quaderno di mamma e sugli adoratissimi blog. Se non è una dichiarazione d'amore questa!
Su su, vediamo com'è fatta questa bimba...

Zuppetta napoletana (per circa 20 zuppette di circa 6 cm per lato)

Pasta sfoglia come descritta nel post precedente
Pan di spagna come descritta nel post ancora prima ^_^
Amarene sciroppate (consiglio le Fabbri, sono di un buuuuono!)
Zucchero a velo
Per la crema: 1 tuorlo, 1 uovo intero, 180 g di zucchero, 70 g di farina 00, 1 bustina di vanillina, 1/2 litro di latte intero fresco, 1 scorzetta di limone grattugiato (sempre da preferire un buon limone Costa d'Amalfi), 200 ml di panna fresca.
Per la bagna: acqua, zucchero, scorza di limone, scorza d'arancia, una foglia di alloro.

Prepariamo la crema: in un tegame montare lo zucchero e la vanillina con le uova. Aggiungere poi la scorzetta grattugiata del limone e la farina. Unire il latte poco alla volta e far addensare a fuoco dolce. Ricordarsi sempre di mescolare. Quando la crema raggiunge la consistenza desiderata e vela il cucchiaio è arrivato il momento si spegnere e lasciar raffreddare. Montare la panna e incorporarla alla crema fredda. Mettere da parte. Ora occupiamoci del pan di spagna: tagliarlo a fette spesse circa 1,5 cm ed eliminare il bordo. Ora nel vassoio predestinato ad accogliere le zuppette mettere il primo strato di sfoglia, poi un primo strato di crema e le amarene un po' sparse. Ora sistemare le fettine di pan di spagna e inumidirle, non troppo mi raccomando, con la bagna. Per la suddetta bagna non indico le dosi, io faccio ad occhio. Se posso darvi un suggerimento, potete anche aggiungervi del liquore, Strega di Benevento possibilmente. Ora mettere la restante parte della crema e sistemarvi sopra altre amarene. Chiudere con l'ultimo strato di pasta sfoglia e cospargere di zucchero a velo. Tagliare le zuppette, devono essere dei cubetti di 6 cm per lato. Una volta tagliate, le zuppette si devono assestare in frigo per almeno 4-5 ore. Dopo si mangiano che è un piacere.

Evviva evviva! Vi è piaciuta la sorpresa dolce made in Naples? A presto, un bacio a tutti!

1 commento:

  1. hai realizzato il capolavoro e non ci hai detto niente ....!!!!!!!???????????Questa è bella ........! Ma anche buona! la prossima Paolo non la vuole solo guardare in foto ma anche assaggiare.
    Ricorda Patrizia pure!
    Baci
    Patrizia

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