sabato 20 marzo 2010

Pavé alla cannella


Oggi si è ripetuta una scena a me molto cara e purtroppo, per impegni vari, altrettanto rara: casa mia ha ospitato per l'ennesima volta lo sgangherato gruppo di archeologi aspiranti o disillusi morti di fame del quale mi sento un degno membro. E cosa si può mai fare a casa mia? Domanda superflua, si mangia ovviamente e tanto; ora che sono le 21 circa sono ancora piena come un uovo (abbiamo finito di mangiare alle 3 e mezza) ed è rimasta tanta tanta roba. Per i curiosi, ecco il menu (nulla di pretenzioso, ma molto molto rustico e robusto, a noi piace così!): tagliata di innumerevoli salami, mortadella, grana e caprino olandese; gnocchi burro, parmigiano e salvia; brasato di manzo al vino rosso; pavé alla cannella.
E' di quest'ultimo elemento che voglio parlarvi essendo questo un blog, l'avrete notato, con una netta propensione al lato dolce della vita. Io sinceramente non avevo idea di cosa fosse un pavé, mai sentito nominare e sinceramente non sono nemmeno sicura che quello che ho fatto io sia un pavé. Dovete sapere che giovedi ho comprato il primo libro della serie I grandi libri degli ingredienti: il cioccolato del Corriere della Sera e a pagina 159 ho scovato questa ricetta: pavé alla cannella. Premetto che il dolce nel libro ha tutt'altro aspetto, ma io ho seguito le istruzioni alla lettera e, sebbene abbia una faccia un po' diversa, è venuto più che buono! Dunque chi se ne frega! Vi do la ricetta così come l'ho modificata io, ovvero con un'aggiunta di arancia e una glassa al cioccolato fondente: la cannella non ha senso da sola!

Pavé alla cannella:

250 g farina 00
250 g zucchero
250 ml latte intero
125 g burro
1 cucchiaio cannella in polvere
1 bustina lievito per dolci
2 uova
1 cucchiaino scorzetta d'arancia grattugiata
sale

Preriscaldare il forno a 180 ° e far fondere il burro. In una terrina molto capiente mescolare la farina, il lievito, la cannella e lo zucchero. Sbattere le uova, il sale, la scorzetta d'arancia e il latte e versare il composto al centro della terrina con la farina unendo il tutto velocemente. Versare a filo il burro precedentemente fuso e mescolare. Versare il composto ottenuto in una teglia rettangolare di 24x26 cm circa alta più o meno 3/4 cm imburrata e infarinata. Infornare a 180 ° per 30 minuti. Prima di sfornare lasciar intiepidire. Per rendere il tutto ancora più calorico ho spennellato la superfice del dolce con della confettura di albicocche e ho cosparso il pavé di una glassa al cioccolato fondente. Ho lasciato rapprendere e poi ho tagliato il dolce in piccoli rettangoli. Vi suggerisco di mangiarlo il giorno dopo, l'ho fatto ieri sera e oggi a pranzo era buonissimo! La mia metà (l'unico non appartente al gruppo degli archeologi aspiranti o disillusi, ma facente parte dei chimici quasi disoccupati) ha gradito tantissimo, anzi ha commentato: la tua torta ne sa! Ho detto tutto! ^_^

12 commenti:

  1. Ciao Rita... beati questi aspiranti archeologi!!! non ho dubbi sulla bontà di questo dolce!!! un bacione

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  2. Ciao Rita,
    credo di aver sbagliato tempi e facoltà...tempi perchè ormai le mie esperienze universitarie risalgono a tanto tempo fa... e facoltà perchè io ho fatto architettura eravano un miliardo di iscritti e non c'erano i numeri per la convivialità...ma deve essere proprio bello...poi avere una collega così brava in cucina che prepara questi dolcetti...

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  3. Anche io ho preso quel libro, lo davano in omaggio con la rivista di cucina del corriere! molti spunti interessanti!
    come questo pavè che ti è venuto benissimo! ...non bado mai tanto alle foto delle riviste, patinate e chissà appunto quanto rispecchiano la riuscita reale!...in certi giornali, se presi con regolarità, mi son ritrovata le stesse foto per ricette diverse, che ne so cipolle ripiene....due ripeini diversi nelle ricette...ma foto identica! ...insomma... l'importante è che ti sia venuto bene!:)
    chissà che profumi!
    complimenti!

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  4. Uè ma sti archeologi ma che puzzati di fame,questi mangiano troppo bene con una collega come te!Ma è venuto benissimo, a meno che tu non ritocchi le foto..come certe riviste.Malù in gamba sei bravisima!!

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  5. Ciao ragazze! Eh si il libro uscito col corriere da un sacco di spunti interessanti e in fondo in fondo sono daccordo anch'io a non dare molto peso alle foto! L'importante è che il risultato sia buono! Poi da tanta soddisfazione cucinare per gli amici cari, specialmente quando sono buongustai! ^_^
    @ Sabrina: è vero, sono davvero fortunata ad essere iscritta ad archeologia: magari tra un annetto sarò disoccupata, ma vuoi mettere essere 4 gatti e volersi tutti bene? E' impagabile!
    Un bacio grande a tutte e grazie di essere passate per di qui! ^_^

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  6. Eh brava Rita....mi sembra che ti sia venuta più che bene questa torta e non mi dispiacerebbe una fetta ora...!!!!Ci credo che i commensali hanno gradito!
    E poi giusta intuizione quella della cioccolata che ci sta sempre bene!!!!

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  7. Ciccina, sei la migliore coi doci!!!La zietta è sempre fiera di te!!Ma sti archeologi non è che me li sfami troppo...poi quelli si "fossilizzano" a casa tua!!!Bacio

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  8. beh, rustico ma buonissimo. E QUESTO DOLCINO???
    Sono d'accordo, la cannella va sempre con l'arancia!

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  9. beati gli archeologi amici tuoi... non avranno un gran futuro, ma di certo si godono il presente! Questo dolcino è un'incanto, la foto pure e mi sa proprio che dovrò provare... per quanto riguarda la foto del libro... second me spesso ci mettono delle foto di repertorio che poi non c'entrano nient con il reale risultato della ricetta... per questo amo i blog! ;)

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  10. Approvo assolutamente le tue varianti!!! Che buono, io poi adoro la cannella. Grazie per la ricettina...

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  11. Ti dirò...stavo sfogliando anch'io il libro sul cioccolato da te citato, alla ricerca di un dolce goloso da preparare per stasera e stavo giusto guardando questa ricetta. Poi ho pensato:"ma che diamine è, un pavé??" Ho cercato su google...e mi è apparso il tuo blog. :)
    Il dolce che hai fatto tu sembra diverso, perché nel libro non c'è la copertura al cioccolato. Ma come hanno fatto ad ometterla, dico io? :D

    Complimenti per il blog!

    Gabri

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